La psicologia sociale studia le interazioni tra gli individui, i gruppi e l’ambiente sociale, ponendo attenzione su come i pensieri, le emozioni e i comportamenti siano influenzati dalla presenza, reale o percepita, degli altri. Analizza fenomeni come l’influenza sociale, la comunicazione, i pregiudizi, le relazioni interpersonali e i processi decisionali.
Negli Stati Uniti, la psicologia sociale si è evoluta rapidamente nella prima parte del Novecento grazie al crescente interesse per lo studio scientifico del comportamento umano e per le applicazioni pratiche nella società. In particolare, le due guerre mondiali hanno spinto a studiare temi come la propaganda, la leadership, il conformismo e il comportamento di gruppo. Inoltre, l’interazione tra sociologia e psicologia ha contribuito a sviluppare metodi quantitativi e sperimentali.
Secondo Gustave Le Bon, nella folla l’individuo perde la propria identità e autonomia razionale, diventando parte di un “anima collettiva”. I principali meccanismi sono:
• Contagio emotivo, in cui le emozioni e i comportamenti si diffondono rapidamente.
• Suggerimento, per cui l’individuo accetta passivamente le idee e gli stimoli provenienti dalla folla.
• Anonimato, che riduce il senso di responsabilità personale e favorisce comportamenti impulsivi.
Freud fonda il suo studio sulla psicologia della folla sul presupposto che i membri di una folla siano uniti da un forte legame emotivo e inconsapevole con un leader o un’idea condivisa. Questo legame è paragonato alla relazione tra il bambino e il genitore, caratterizzata da un senso di dipendenza e identificazione, che porta alla sospensione della razionalità individuale a favore di una volontà collettiva.
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